Biopsia prostatica ecoguidata

Biopsia prostatica ecoguidata

È una procedura che permette di prelevare dei campioni di tessuto prostatico per via transrettale allo scopo di documentare la eventuale presenza di una neoplasia della prostata.

Indicazioni

Tecnica e decorso postoperatorio

L’esame prevede l’introduzione nel retto di una sonda ecografica, che permetterà la visualizzazione della prostata e il posizionamento dell’ago da biopsia nelle specifiche zone prescelte. 

In genere viene effettuato un campionamento standardizzato di molteplici zone prostatiche in modo da analizzare campioni di tessuto multipli e ricostruire una mappa istologica dell’organo (cosiddetto “Mapping”). In altri casi biopsie mirate di particolari zone, evidenti ecograficamente oppure evidenziate alla risonanza magnetica multiparametrica, possono aggiungersi al mapping o costituire gli unici prelievi dell’esame.

Le tecniche di esecuzione di questa procedura sono due:

A) Biopsia transrettale: è la metodica più comune ed anche quella che utilizziamo nella nostra U. O. Consente di effettuare agevolmente prelievi nella zona posteriore ed intermedia della ghiandola, mentre le biopsie nella parte anteriore risultano più difficoltose.

In questo caso sia l’ago con cui verrà effettuata l’anestesia locale, che quello da biopsia, verranno introdotti attraverso uno speciale canale in seno alla sonda ecografica ed in seguito, perforando la parete anteriore del retto ed il tessuto tra retto e prostata, raggiungeranno la ghiandola. 

B) Biopsia transperineale: consente di effettuare agevolmente prelievi nella zona anteriore ed all’apice della prostata, è meno efficace nelle porzioni posteriori.

In questo caso sia l’ago da biopsia, verrà introdotto attraverso la cute del perineo fino a raggiungere la ghiandola ed effettuare il prelievo. L’anestesia verrà effettuata per via perineale e comprenderà sia la cute che la zona attorno alla prostata. 

La biopsia Eco-Fusion

Queste ricostruzioni verranno caricate sul hard disk dell’ecografo e sovrapposte all’immagine ecografica visualizzata al momento dell’esame, inoltre uno speciale strumento consentirà di “agganciare” le due immagini in modo tale che ad ogni movimento della sonda l’immagine ricostruita dalla risonanza rimanga sempre sovrapposta alla porzione corrispondente dell’immagine ecografica. 

In questo modo è possibile puntare e biopsiare le zone sospette evidenziate alla RM.

Ciò ha consentito un deciso miglioramento della performance di questo esame e l’accoppiata RM/Ecografia ha permesso la diagnosi di tumori localizzati in zone che storicamente erano considerate a basso o bassissimo rischio di tumore consentendone la cura e il miglioramento della nostra conoscenza del tumore prostatico.

La biopsia Eco-Fusion è una nuova, rivoluzionaria, metodica che sfrutta la capacità della risonanza magnetica multiparametrica di riconoscere la maggior parte delle aree prostatiche di natura sospetta per neoplasia.

Grazie ad un software dedicato il radiologo è in grado di ricostruire i contorni ed il volume della prostata a partire dalle immagini della risonanza e di marcare in modo tridimensionale le zone sospette. 

 

Possibili complicanze

L’esame viene effettuato ambulatorialmente ed è possibile riprendere le proprie attività rapidamente, già dopo 24 ore di riposo.

Viene racconadato di non utilizzare la bicicletta per almeno 15 giorni.

E’ necessario effettuare una profilassi antibiotica secondo le prescrizioni del medico in quanto l’introduzione dell’ago attraverso il retto o il perineo può portare con se germi patogeni. 

Dopo la biopsia è lecito aspettarsi un sanguinamento dal retto, nelle urine e nello sperma, che andrà gradualmente risolvendosi (tracce ematiche nell’urina e nello sperma possono comunque durare per diverse settimane).

Per doverosa informazione, si ricorda che la visita medica rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico. I consigli forniti in questo sito devono essere intesi semplicemente come suggerimenti di comportamento.